MAPPA ARCHEOLOGICA DI ROMA Pror. GIOVANNI BOAGA

Comunicazione al VII Congresso Internazionale di Fotogrammetria - Washingion 1952

L’Amministrazione del Catasto italiano, nel corso dell’ultimo decennio, ha specialmente curato la cartegrafia catastale del Comune di Roma, com pletandone la levata ex-rovo o aggiornardo i rilievi effettuati in epoca re cente, per seguire le frequenti e rapide trasformazioni che hanno avuto ed hanno luogo specialmente nella zona urbana.

Nell'esecuzione di tale lavoro ron ha potuto prescindere dal tenere conto delle speciali caratteristiche di Roma, nella quale il decorso dei secoli ha lasciato profonde e mirabili tracce degli eventi di cui la Città eterna fu cen tro e della civiltà che, irradiatasi da essa, le ha conferito un’incomparabile fascino nel mondo dello spirito.

Si è perciò procurato che le operazioni di rilevamento catastale, pur mean tenendosi aderenti alle proprie specifiche finalità di carattere civile, fiscale e geodetico, potessero anch'esse recare qualche contributo non trascurabile alla conoscenza di Roma nel campo culturale e fornire una ulteriore base topografica per futuri studi e ricerche nel campo della archeologia.

Nel detto rilevamento venne perciò prevista la formazione di appositi fogli, alla scala I : 500, per le zone di speciale interesse archeologico e special mente per la zona del Palatino, il Colle che conserva le memorie più antiche di Roma, costituite da un imponente complesso di ruderi, sparsi fra suggestiva vegetazione e in vista di un mirabile panorama.

Dal lato tecnico in tale levata, anche in relazione alla scala di rappresen tazione, si ritenne opportuno e preferibile ricorrere ad un metodo misto, utilizzando cioè per l’ossatura planimetrica i rilievi tacheometrici eseguiti o da eseguire ed applicando i metodi aerofotogrammetrici sia per gli opportuni completamenti della planimetria, sia e specialmente per l'introduzione del l’altimetria, mediante curve di livello e quote, sia infine per la determinazione rapida delle culture.

Dal lato archeologico sembrò opportuno distinguere graficamente con - diverse colorazioni i ruderi appartenenti alle diverse epoche; così da fornire una indicazione catastalmente non necessaria, ma di ovvia importanza nei riguardi culturali.

In relazione ‘ai criteri sopra accennati, fu perciò ritenuto necessario ese guire l’accennato lavoro sotto il diretto controllo della Direzione Generale del Catasto, la quale dispone di una propria Officina aerofotogrammetrica speri. ‘mentale, fornita di apparecchiatura Nistri (il ben noto Fotocartografo Aeronor male). Fu ritenuto altresì necessario, per doverosa ed opportuna ripartizione dei compiti, chiedere la cordiale colleboraziore della Sovrainterdenza al Pala




tino e Foro, che ha fornito — finora per un primo foglio realizzato — il proprio autorevole e competente contributo di lavoro, del quale desidero ringraziarla.

Il foglio, cui ci riferiamo, è esposto alla Mostra Fotegrammetrica abbi nata al VII Congresso Internazionale di Washington e comprende una delle più importanti zone del Palatino e precisamente il Tempio di Cibele, la Casa di Livia, 11 Palazzo dei Flavi, il Tempio d’Apollo, ecc.: ruderi mirabili, e ben noti agli studiosi ed al turisti.

Altri fogli, già rilevati, saranno fra breve completati aerofotogramme tricamente, in modo da rappresentare per intero il Palatino ed il Foro, con un complesso di ben 14 fogli.

Parallelamente agli accennati fogli di carattere archeologico, altri ne vengono costruiti ai soli fini del Catasto, cicè comprerdenti soltanto la rap presentazione topografica, che, secondo le prescrizioni di legge, deve essere completa e dettagliata per l’intero territorio del Comune.

Nei riguardi fotogrammetrici l’accennato lavoro deve essere considerato come una importante e singolare applicazione dei metodi di integrazione plano altimetrica, con prassi aerofotogrammetrica, di mappe rilevate da terra; con sociazione di metodi che è notevole anche dal lato concettuale e scientifico, giacché costituisce un’armonica sintesi delle varie prassi di rilievo, classiche e moderne, e permette di utilizzare ciascuna di esse, senza alcun preconcetto € con evidente utilità pratica, nelle corrispondenti condizioni di optimum. | Cordiale e gradito contributo ebbe l’Amministrazione, nel corso del la voro, dalla Società E.T.A. di Roma (Ente Topografico Aerofotogrammetrico, appartenente al gruppo delle Società Nistri) la quale, avendo dovuto eseguire voli aerofotogrammetrici sulla Città di Roma per lavori urbanistici, ha cor tesemente messo a disposizione di questa Amministrazione i fotogrammi della zona del Palatino e le relative copie.

La cartografia, antica e moderna, di Roma e delle sue zone archeologiche ha ormai una lunga tradizione, che risale indietro nei secoli: nihil sud sole novi. Mirabili Carte si hanno cioè per la Città e per le zone più importanti di essa, dalle più antiche stampate mediante incisione su rame alle moderne realizza zioni dell’Istituto Geografico Militare, del Touring Club Italiano e di altri Enti cartografici nazionali.

L'Amministrazione del Catasto italiano ritiene tuttavia che la Carta ar cheologica qui presentata sia contraddistinta da speciali caratteristiche.

Essa infatti, oltre a costituire la cartografia più recente delle zone sopra accennate, presenta quel grado di alta precisione connesso nel nostro Paese a tutti 1 rilievi catastali ed è costruita in grandissima scala.

Nella mia qualità di Capo dell’Amministrazione mi è perciò gradito pre sentare la nuova Carta all'esame dei competenti, ingegneri e geometri, archeo logi ed urbanisti, studiosi e dilettanti, e vedere in essa un apprezzabile esem pio di quella collaborazione che è necessario sia sempre attuata fra scienza e tecnica per conseguire in entrambe un progresso sempre maggiore.