DURANTE E DOPO IL QUINTO CONVEGNO RESOCONTI SUI GIORNALI - ECHI E COMMENTI



Del Convegno è stato dato largo eco dalla stampa e dalla R.A.I, che ha anzi, molto lodevolmente, promossa una intervista, dando così modo ai par tecipanti di manifestare liberamente i loro pensieri sui temi e sulle finalità del Convegno stesso.

Il «Giornale di Sicilia » nei numeri 77 e 79 del 31 marzo e 2 aprile, ha riportato dettagliate notizie di cronaca in due articoli dai titoli su due colonne: « Nella Sala delle Lapidi del Mumicipio, inaugurato il Convegno nazionale di Fotogrammetria e Topografia », e: « Alla fiera del Mediterraneo : concluso 4 Convegno nazionale di Fotogrammetria e Topografia ».

Il « Notiziario del Geometra » edito a Milano, dedica si può dire tutto un numero al Convegno e di ciò la Presidenza della S.I.F.E.T. esprime i più vivi ringraziamenti.

Nell'articolo di fondo, a firma D. Sbondrini e dal titolo « La nostra parte cipazione », sono contenuti però alcuni risentimenti che si può facilmente in tuire riferiti agli ultimi tre punti dell'O.d.G., che alla votazione hanno avuto alcune astensioni.

Il Geom. D. Sfondrini e tutti i geometri italiani sanno quanto ha fatto per la categoria il Presidente della S.I.F.E.T., nella sua qualità di Direttore Generale del Catasto, e sanno pure quanto a lui sta a cuore la «Caratteristica figura » della professione del Geometra per averla chiaramente manifestata in un articolo su «Il Geometra italiano », dal titolo: «Topografi, Geometri, Geodeti » ripubblicato poi anche dalla Rivista dell’Istituto Geografico Militare « Bollettino di Geodesia e Scienze Affini ». Comunque assicuriamo che il pro blema non è risolto, che è necessario procedere per gradi e che quasi sicura mente per il prossimo Convegno di Bari, il Consiglio Direttivo della S.I.F.E.T. fisserà l’attenzione sul problema di classe: «La professione del geometra in Ita lia e la sua preparazione tecnica ». A questo problema tutti dovranno portare i contributi della propria esperienza, non manifestandoli all’ultimo momento, ma coordinandoli in un periodo di tempo piuttosto lungo, in modo da poter fondere le singole aspirazioni e presentare concrete e realizzabili proposte, affiancate su ciò anche dai rappresentanti politici, per non ridurre il Convegno ad una sterile successione di vane discussioni che lasciano il tempo che tro vano. La S.I.F.E.T., che è entrata quest'anno nel suo settimo anno di vita e che ha risolto numerosi e difficili problemi, affronterà anche questo con si curezza di portarlo felicemente in porto, se non le verrà mai meno l'appoggio incondizionato e la stima di quanti operano nei campi della fotogrammetria e della topografia. |






Si può solo così spiegare l’articolo di Carlo Garbelli sullo stesso numero del « Notiziario del Geometra », in merito all’intervista col Geom. Ing. Nistri che ci permettiamo di riportare qui di seguito integralmente:

Sul piroscafo che da Palermo a Napoli stava riportando in continente la comitiva dei partecipanti al V Convegno Nazionale della S.I.F.E.T. (ci permettiamo dire così per ché buona parte dei congressisti ha lasciato la capitale siciliana con lo stesso piroscafo, ani ‘mandone in modo singolarmente caratteristico il piacevole viaggio) ci siamo incontrati con il Cav. del Lavoro geom. Umberto Nistri, ingegnere ad honorem, precursore ed artefice della fotogrammetria ed oggi autorevolissimo cultore della materia, inventore di stru menti fotogrammetrici notissimi in tutto il mondo, vice-Presidente della S.I.F.E.T. e membro d’onore della Società Internazionale di fotogrammetria.

Lieti della fortunata occasione, approfittando della squisita cortesia dell’illustre scienziato, lo abbiamo pregato di concederci una breve intervista perché esprimesse 1l proprio autorevole parere su argomenti di capitale importanza, che il Convegno della S.I.F.E.T., ha reso di immediata attualità e la cui ripercussione esula senz'altro dalla cerchia delle categorie direttamente interessate.

Da queste colonne ringraziamo il collega Nistri per la squisita attenzione usataci, e pubblichiamo il testo della nostra intervista.

D. Cosa ne pensa dei risultati del Convegno ?

R. Il tema del Convegno era molto importante, nel senso che ha dato al pubblico la visione di tutte le applicazioni della fotogrammetria che esulano da quella tradizionale rappresentata dal rilievo topografico del terreno. In particolar modo per quanto riguarda le applicazioni dell'archeologia, che si è particolarmente sviluppata.

Rivendicazione prettamente italiana, tra l’altro, perché sin dal 1906 si fecero rilievi con macchina fotografica sospesa a pallone frenato (gli aerei non c'erano ancora), da parte della Brigata del Genio Militare, — antesignana quindi di questo genere di rilievo — sia della foce del Tevere, sia di Ostia antica.

Il famoso Giacomo Boni fece rilevare tutta la via Postumia, con tutte le divisioni degli appezzamenti, sempre a scopo archeologico.

Il Convegno ha poi perfettamente illustrato tutti gli altri campi in cui la fotogram metria ha particolare evidenza, e possiamo pertanto dichiararci soddisfatti dei risultati conseguiti.

D. Quali sono le sue impressioni sullo sviluppo futuro della fotogrammetria ?

R. Lo sviluppo della fotogrammetria sta procedendo in tutto il mondo con progres sione geometrica, poiché alle prime incerte iniziative si è sostituito, col suo progredire, il consenso universale.

Non si vede più, oggi come si possano rilevare vaste zone di terreno senza la fotogram metria, per tutti gli usi, dall’avanscoperta del terreno, alle applicazioni topografiche ed a tutte le altre che il Convegno ha ampiamente trattato.

In tutto il mondo stanno sorgendo società private od iniziative statali.

In America, ad esempio, sono stati stanziati 8 miliardi di dollari per piani stradali.

D. Cosa ne pensa dei provvedimenti che hanno originato la votazione del noto ordine del giorno ? (Premettiamo, per i nostri lettori, di aver illustrato brevemente al collega Nistri, pri ma della sua risposta, i motivi che ci hanno indotto ad astenerci, e la cui cronistoria è dif _ fusamente trattata nell’articolo di fondo del giornale).






R. Io penso che anche gli ingegneri debbano intervenire in quanto i problemi non. sono solo quelli del rilevamento, ma anche delle triangolazioni aeree.

Ma occorre precisare.

Io comincerei a dividere le applicazioni della fotogrammetria in due funzioni: 1) « e secuzione della carta » (di cui si è parlato sino ad oggi); 2) « esecuzione delle triangolazioni aeree ».

Questa seconda funzione è di grado più elevato della precedente e richiede l’impiego di giroscopi e di strumenti elettronici per la registrazione automatica dei dati che permet teranno di risolvere i problemi della triangolazione aerea. l È questa applicazione cui dovrebbero dedicarsi gli ingegneri.

D. Quale è la sua opinione sulla preparazione topografica del Geometra in funzione del lo sviluppo della tecnica ?

R. Il Geometra dovrebbe avere una più profonda preparazione strumentale, soprat tutto nel senso geometrico e nel senso delle funzioni autografiche dello strumento.

Per questo è indispensabile tendere alla specializzazione del Geometra, limitando for se le sue funzioni, ma aumentando il numero di anni di studio su tali specializzazioni.

In Italia bisogna incrementare le Scuole tecniche di cui siamo in carenza.

Sì dice infatti che in Italia ci sono tanti tecnici e pochi problemi, mentre all’estero ci sono pochi tecnici e tanti problemi.

Ma allora da noi o sono effettivamente pochi i problemi o sono impreparati i tecnici. E poiché dall'estero c'è molta richiesta è bene che in Italia si preparino bene questi tecnici Come vede, è quindi un problema che in Italia dobbiamo affrontare.

D. Un'altra domanda Geom. Nistri, che evidentemente Ella, in modo implicito, ha già soddisfatto rispondendo al punto 3. Però ci dica : quali applicazioni della fotogrammetria dovrebbero rienirare nelle competenze del Geometra ?

R. Ho già risposto infatti implicitamente, nel punto 3. AI Geometra, evidentemente, dovrebbero competere tutte le applicazioni previste nella prima funzione; anche nella fotogrammetria cioè, dovrebbe crearsi la differenza tra topografi e geodeti.

D. Le è possibile, infine, coordinare, in « sintesi », se ci concede l’espressione, le sue opi nioni sugli argomenti che abbiamo toccato ?

R. Si, e concludo in senso completo, riassumendo il concetto che lo Stato deve prov vedere a finanziare largamente le Scuole Tecniche.

Faccia poi sapere ai suoi lettori che sono geometra anch'io. .

L'intervista era finita.

Ricomponendoci nelle poltroncine, il morbido contatto dei velluti ed i bracciali ci separarono di nuovo.

Cl ritrovammo assorti al lieve oscillare delle pallide luci ed abbandonati al ritmico rullio del piroscafo che cullava i nostri pensieri. Non sappiamo a cosa potesse pensare il collega Nistri. Forse avrà pensato alla notte imminente ed agli impegni dell’indomani.

Noi invece, prima che la vita di bordo ci riscuotesse di nuovo, meditammo sulla fo togrammetria, la riforma della Scuola, l'avvenire della nostra professione. La fantasia ci condusse nel buio di una sala cinematografica per assistere alle sequenze di un patetico film, che conosciamo a memoria, ma che, poco prima era divenuto ancor più toccante. Alla nostra destra un autorevole « critico » mormorava: « vedrà che sarà così, perché deve essere così ».

Dall'altra parte un simbolico personaggio, rappresentante della Pubblica Istruzione, stava insensibile con un ostinatissimo paraocchi sul naso. Ma forse il buio della sala ci tradiva. Può darsi infatti che ormai se lo stesse togliendo, come, finalmente, ci è parso a Palermo.






Il « Geometra il Puglia », nel n. 3, c. a. che si pubblica a cura del Collegio Provinciale dei Geometri di Bari ha pure dedicato molte colonne alla cronaca del Convegno, ed anche a questa rivista rivolgiamo il nostro sentito grazie, per la diffusione che ha voluto dare. Ci auguriamo che il prossimo Convegno di Bari, segni una decisiva tappa, per i futuri Geometri indicando la strada da seguire, in relazione a quanto si è compiuto e si compie nelle altre nazioni europee, per la formazione dei tecnici, veramente degni di questo nome.

Il « Geometra Italiano », organo ufficiale della Federazione nazionale col legi dei geometri, rivista tecnica mensile, nel suo n. 5 (maggio c. a.) sl occupa pure del Convegno della S.I.F.E.T. al quale dedica ben 9 colonne, finendo con la parola continua in corsivo: e racchiusa tra parentesi; il che sta a signi ficare che anche nel prossimo numero verrà portato agli aderenti, la parola del Convegno.

Ringraziamo il Direttore della Rivista per le cordiali parole che ci rivolge e-l’assicuriamo che verrà esaminato con ogni cura il suo desiderio di far prece dere ai congressi nazionali, delle grandi mostre cartografiche, secondo le di rettive indicate.

Per realizzare ciò sarà necessario anche aumentare di qualche giorno la durata del Convegno per dar modo ai partecipanti di esaminare con suffi ciente calma la mostra e di esporre pure con sufficiente calma le comunicazioni scientifiche nonché di partecipare alle discussioni, senza essere obbligati ad interrompersi o quello che è peggio, a non intervenire.

Tutto ciò è stato da noi notato, tutto ciò costituisce esperienza, e sarà nostro compito eliminare tutti gli inconvenienti lamentati perché i lavori si svolgano con liberalità e con quella dignità che la materia trattata impone.

A tutti gli intervenuti, a tutti gli amici, che in un modo o nell'altro si so no occupati del Convegno il nostro cordiale ringraziamento; ed ora comincia mo ad occuparci seriamente per il prossimo Convegno di Bari, il VI Convegno nazionale della S.I.F.E.T.

G. BOAGA Direttore responsabile: Prof. GIOVANNI BOAGA (S.p.A. Arti Grafiche Panetto & Petrelli - Spoleto, ISI9S%