IL COLLAUDO DI NUOVI RILIEVI FOTOGRAMMETRICI Mac. GEN. CARLO TRAVERSI

— PREMESSA

Il collaudo è la naturale conclusione di ogni lavoro. È l’operazione che dà garanzia della esatta rispondenza del prodotto alle premesse tecniche che l'hanno determinato e cui è vincolato, e, pertanto, è motivo di soddisfazione non solo per il committente, che attraverso di esso acquisisce la certezza di poter disporre di un mezzo perfettamente utile e funzionale e di aver speso bene il proprio denaro, ma anche per chi il lavoro ha eseguito, perché un collaudo favorevole si traduce sempre in una conferma di stima e di fiducia.

Tutto ciò che si acquista soggiace a un collaudo, diretto o indiretto che sia. La « garanzia » che accompagna l’acquisto di strumenti, macchine, appatecchi, e li vincola per un determinato periodo di tempo, non è che un collaudo indiretto che ogni acquirente fa da sé — si potrebbe dire — con l’uso dello strumento, dell’apparecchio o della macchina stessi.

Persino l’acquisto di una lampadina elettrica — tanto per esasperate i ter mini — dà luogo ad un collaudo: il commesso, infatti, l’accende in presenza del compratore e gli dimostra che la lampadina è integra.

Orbene, se nessuno di noi credo che abbia mai rifiutato tale accertamento, tale collaudo, per una lampadina che costa cento lire, anche se questa porta il nome di una delle più note e sicure case produttrici, appare evidente che il col laudo di una carta topografica, o meglio dei vari elementi che compongono una carta topografica, entri nell'ordine normale delle cose. Vale a dire che non costi tuisce in alcun modo preconcetta sfiducia, né da parte dell'ente che si è assunta la produzione della carta, né verso i tecnici che l’hanno materialmente realizzata, perché vi possono essere possibilità di ertori anche occasionali e involontari.

Tuttavia mi permetto di esprimere il sommesso parere personale, suffragato — però — dall’esperienza, che in topografia si sbaglia solo se non si conosce il mestiere o lo si compie con trascuratezza, perché, normalmente, è difficile sba gliare, date Ie molte possibilità di controllo che sempre si offrono all’operatore durante tutto il ciclo di lavoro e alle quali bisognerebbe sempre ricorrere.

Il collaudo, insomma, deve essere la naturale dimostrazione di garanzia cui ha diritto chiunque desidera spendere bene il proprio denaro.

Denaro, peraltro, che nel caso che il committente sia un ente pubblico, come di norma avviene, rappresenta sempre sacrificio di contribuenti convogliato nelle casse di una amministrazione, e che, come tale, impone il dovere di spenderlo con il miglior possibile profitto.